Northern soul | |
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Origini stilistiche | Soul, R&B, gospel |
Origini culturali | Nord Inghilterra |
Strumenti tipici | Strumenti a corda, chitarra elettrica, corno, voce |
Popolarità | Verso la metà degli anni 1960 |
Generi derivati | |
Modern soul, madchester, mod revival | |
Generi correlati | |
Funk, R&B, pop soul |
Northern soul[1] è il nome di una subcultura musicale, diffusasi nell'Inghilterra settentrionale e le Midlands a partire dai tardi anni sessanta e che raggiunse il massimo della popolarità negli anni settanta. Il Northern soul nacque dal culto dei britannici del Nord per tutti quei brani soul e R&B, ritmati e potenzialmente commerciali, ma che avevano avuto scarso successo negli Stati Uniti. Oltre a indicare tali brani e i loro interpreti, il termine Northern soul indica il contesto dei club inglesi in cui le suddette tracce venivano trasmesse. Il Northern soul prende quindi il nome dal territorio in cui veniva ballato e ascoltato e non dall'autentico luogo in cui esso era nato artisticamente.[2] Il Northern soul è sopravvissuto nei decenni seguenti con alcune evoluzioni fino ai giorni nostri.
Tra le figure che vengono maggiormente apprezzate dal Northern soul vi sono cantanti e gruppi afroamericani come Major Lance, Gloria Jones, Rose Battiste, The Elgins, Little Anthony and The Imperials, Dobie Gray, Edwin Starr e Archie Bell, così come disc jockey come Ian Levine e Colin Curtis.[2][3][4]